Scarica Curriculum

giovedì 21 agosto 2014

Amare dormire

Quando la vita di ogni giorno ti cade addosso come se pesasse tanto, molto di più di quanto pesi tu, c'è una cosa che riesce a darti un vero sollievo, costituendo un vero aiuto.

Dormire.

Non devi sopportare il tempo passare, solo abbandonarti ad una lunga quiete.

Ciò diventa ancora più bello quando si sognano cose belle, non vere, ma comunque piacevoli, che ti fanno amare il sonno.

Cose che al risveglio, ti rimangono in mente e ti rallegrano finalmente la giornata.

In definitiva per me in molti casi dormire è meglio che vivere.

Vorrei poter dormire di più.


Al prossimo post,
Genève.

martedì 5 agosto 2014

Anoressia nervosa: descrizione e sintomi

Mangiare nemmeno un quarto di quanto si dovrebbe mangiare normalmente.

L'ossessione di contare le calorie anche nella frutta.

Salire sulla bilancia ogni mattina ed essere infelici se il peso è superiore anche di un grammo a quello del giorno prima.

Guardare programmi di cucina ogni giorno, pensare:"Oh, quanto mi piace quello!" e ritrovarsi in cucina a rifiutare dalla nostra mente ogni cosa che non sia uno yogurt, frutta e verdura fresca.

E soprattutto..
Guardarsi allo specchio e non piacersi mai.
Trovare troppi difetti al nostro corpo.
Vedersi mai magri abbastanza.

Tutto ciò lo sto attraversando, e non posso dire di essere in risalita, anzi da poco ci sono ricaduta...
Questo disturbo si presenta, si attenua e si ripresenta. 
Ma sono riuscita a combattere momenti peggiori.
Grazie ad una persona.

Ora non riesco a combatterlo tanto ardemente come prima, complice la mancanza di una comunicazione gentile e sincera.

Questa patologia è assai difficile da estirpare. Perché?

Perché sei convinta di non soffrirne per la maggior parte del tempo. 
La negazione.

Ovvero, lo realizzi solo quando ti senti male o ti viene fatto un discorso in termini medici veri.

Invece poi il resto del tempo, soprattutto quando si tratta di mangiare pensi che tu sia normale e neghi, la tua mente, nega che effettivamente sia la tua situazione quella descritta dai medici, dalle altre persone, da internet.

Non capire quando si oltrepassa il limite.

La vera causa.
Le diete non sono malefiche. Ma quando si portano all'eccesso (in durata ed in quantità caloriche) sono letali.

E' così che ho "contratto" questa patologia.

Avendo esperienza sull'argomento, chiunque voglia parlarne è benvenuto.


Al prossimo post,
Genève.



lunedì 4 agosto 2014

Non riuscire mai ad ottenere quello che si vuole

Che sensazione brutta lottare per qualcosa e non vedere i risultati.
Subito viene da farsi una domanda..

Di chi è la colpa?

Tante, troppe volte è la nostra. Che non abbiamo avuto la necessaria perseveranza,  non abbiamo agito troppe volte nella maniera in quel momento corretta, o magari ci siamo lasciati andare ed abbiamo lasciato perdere.

O magari la colpa non esiste. Semplicemente esistono casi in cui ciò che vogliamo è altamente improbabile, così tanto che anche la nostra migliore volontà e dedizione risulterebbe vana.
In questo caso il nostro obiettivo dovrebbe essere quello di riuscire a lasciare perdere, e stare in pace con ciò.

Altre volte dovremmo porci un'altra domanda: e se fosse invece colpa di qualcun altro? In questo caso dovremmo capire se questo qualcuno ne sia consapevole o se magari neanche lo sospetti. Se è conscio che sia colpa sua per prima cosa dovremmo discutere con lui e reagire di conseguenza. Se non lo fa apposta, dovremmo farglielo notare nei limiti del possibile ed essere cortesi..


Mi arrendo o persevero?

Anche qui la risposta è: abbandoniamo quando a noi grava troppo la situazione venutasi a trovare.
L'importante ed il difficile molto spesso è: capire dopo quanto è troppo, e dove si oltrepassano i limiti.
Personalmente a me è molto arduo focalizzare il punto di rottura, forse perché essendo di tendenza una pessimista, tendo a fare di una tragedia una cosa magari sì negativa, ma non così molto, quindi mi ritrovo a convivere con una serie milionaria di tragedie quotidiane, talmente tante che non riesco a distinguere le varie gravità.

O VADO AVANTI? Quando i lati positivi possibili e probabili del futuro lottare sono più grandi o più numerosi di quelli negativi dello stare senza lottare dobbiamo andare avanti, per noi stessi.

Nella mia vita, sono andata avanti non so quante migliaia di volte. E ne è valsa sempre la pena.


Al prossimo post,
Genève.





L'inizio

Genève.
18 anni.
Ragazza di una città di provincia.
Volendo descrivermi una parola lo farebbe ampiamente,
sola.

sola
[só-la]
agg., avv., s.

  •  agg.
  • 1 Senza nessuno vicino. 

In che senso?

Principalmente si tratta di uno stato d'animo, che mi è quasi perenne.
Esso è scaturito dalla effettiva mancanza di persone realmente vicine che mi caratterizza.

L'estate poi per me rappresenta il culmine della solitudine.
Intere giornate abbandonata a me stessa.


Perché?

Non conosco esattamente la causa di ciò. Sembra che le persone più mi si avvicinano e mi conoscono più si allontanano. Non me lo so spiegare, non adotto nessun comportamento strano, sono una persona aperta che sa tanto ascoltare, pronta a fare tutto per gli amici, desiderosa di essere sempre in compagnia.
Eppure le persone che mi sono state più vicino non lo sono state affatto con me.
Quindi credo che, ad esclusione, la causa di questa solitudine siano loro.


Non hai mai provato a cercare altre persone?

Ogni giorno. Disperamente. Innanzitutto non è sempre facile farlo, e va usato un approccio poco espansivo altrimenti la gente si fa strani pensieri. "Oddio come si accolla" "Mi ha scritto questa ragazza, ma cosa vuole? Forse è lesbica?" Quindi bisogna andarci piano con i contatti... Devo dire comunque che la maggiorparte delle persone che ho provato ad avvicinare all'inizio ci stavano pure ad uscire ed a stare con me, ma dopo poco mi hanno sempre sbolognata e sono sparite, nonostante le cercassi.. Ed allora stop anche per me con loro, capite poi che avendo ottenuto questo trattamento da quasi tutti non sono molto incoraggiata a cercare...


Ma sola sola?

Ovviamente non vivendo in completo isolamento medico ho contatti con persone. Principalmente c'è una persona nella mia vita.
Nel mio cuore.
Lui.
Ed è una persona magnifica... Ma purtroppo la posso vedere pochi giorni al mese perché lavora fuori...
Ho due "amiche" inoltre. Che devo sentire io per stare insieme un pomeriggio due volte al mese circa, quando non sono impegnate e possono dedicarmi il loro prezioso tempo...


Perché un blog?

Per potermi sfogare e parlare liberamente.. Ovviamente se avessi dei lettori e dei commentatori la cosa sarebbe fantastica, ma mi accontento anche di parlare da sola, meglio di nulla.
Sono felice di averlo finalmente aperto :)

Al prossimo post,
Genève.